sabato 26 marzo 2011
La Grotta Della Madonna Di Lourdes
In contrada San. Gregorio in Atripalda nella zona detta 'ngoppa 'a preta ra Maronna c' e' una grande roccia, dove una leggenda e tradizione tramandata a noi dai nostri antenati, racconta che su quella grande pietra si sia seduta per riposare la Madonna e vedendo in lontananza il massiccio del Partenio lei sia volata su quei monti. Come anche San. Guglielmo si sia fermato su quella roccia per riposare, e vedendo il massiccio del Partenio, decise di recarsi su quei monti dove fondo' L' Abbazia Del Santuario Della Madonna Di Montevergine. Negli anni 90 alcuni contadini della contrada San. Gregorio decisero di costruire intorno a quella grande pietra una grotta e al suo interno deposero una statua della Madonna Di Lourdes e una statua di Santa Bernadette, creando una piccola oasi di pace e di meditazione dove molte persone si recano li per pregare, col passare degli anni questi volenterosi contadini grazie anche al bellissimo paesaggio che si ammira dalla sommita' della grande pietra hanno deciso di fare installare le 15 stazioni della Passione Di Gesu' Cristo, realizzate e dipinte sulle tegole dall' artista, artigiano e pittore Carmine Tranchese, poi sono state poste alcune dove c' erano dei muri altre su dei paletti in apposite edicole protette con cornici con il vetro. Una bellissima opera che va' a valorizzare ancora di piu' il nostro patrimonio culturale e artistico locale Atripaldese.
lunedì 21 marzo 2011
La Settimana Santa E La Via Crucis "E Carute"
Le funzioni religiose della Settimana Santa ad Atripalda nel passato erano molte, avvenivano anche nelle piccole chiese del paese. Nelle sedi delle confraternite i confratelli preparavano le palme per la distribuzione delle stesse nella domenica antecedente la Pasqua, chi non ricorda quelle intrecciate e quelle colorate d' argento. Il Lunedi Santo e il Martedi Santo si svolgeva la processione del Perdono, che partiva dalla Chiesa Madre di S. Ippolisto Martire, il Lunedi Santo si svolgeva la processione delle femminuccie e il Martedi Santo quella dei maschietti. Portavano in testa una corona di spine e reggevano in mano dei lampioni che ancora oggi si usano nella processione del Corpus Domini. La funzione aveva luogo la mattina e i ragazzi giravano per le strade implorando perdono mio Dio, perdono, pieta'. Invece il Mercoledi Santo si svolgeva la funzione del terremoto, nel pomeriggio i sacerdoti simulavano il boato di un terremoto facendo il rumore con delle chiavi. Il Giovedi Santo invece si teneva la lavanda dei piedi, protagonisti erano i poveri del paese, oggi invece sono i bambini. Dopo la funzione, ad ognuno di loro veniva dato un pezzo di pane. A seguire questa funzione vi erano i Santi Sepolcri. Era un momento di preghiera veniva esposto Gesu' Sacramentato ed anche in questo caso la gara era agguerrita per chi faceva il Sepolcro piu' bello con tanti vasi con piantine di grano germogliato. Naturalmente questa cerimonia faceva si che ognuno si incontrasse e per i bambini era l' occasione per indossare in anticipo il vestito e le scarpe per la festa della Santa Pasqua. Tutte le chiese allestivano il Santo Sepolcro quello della Chiesa Madre di S. Ippolisto Martire veniva preparato all' altezza dello Specus Martyrium dove sul pavimento della chiesa venivano disegnati e colorati con gessetti di vari colori alcuni dipinti sacri, i pittori di quei tempi erano: Bonagura, Don Peppo Gaeta detto (Giotto) e Antonio De Santis, successivamente Guido Pisano. Questi artisti raffiguravano il calice, l' ultima cena e Gesu' crocifisso. Il Venerdi Santo era il giorno della passione di Gesu' si attaccavano le campane, ovvero le campane non venivano piu' suonate, a sostituirle era il sacrestano dell' epoca che si portava tra Via. Belli 'ncoppa Santa Maria e Vico Carlo e con una lanterna girevole detta taccoletta procurava il rumore per annunciare le ore, in quanto prima le campane venivano suonate piu' volte al giorno proprio ad indicare le ore. Dopo la guerra si uso' di suonare la campana a morte in ricordo dei caduti, e in quell' occasione tutti coloro che avevano sul balcone di casa una lampadina l' accendevano. Il Venerdi Santo, invece nel pomeriggio si svolgeva la processione delle cadute o del Gesu' Morto, partiva dalla Chiesa Di S. Nicola Da Tolentino e attraversava Via. Roma, il centro storico e terminava sulla parte piu' alta della collina di San. Pasquale sul sagrato di fronte al convento dei monaci e della Chiesa Di S. Giovanni Battista. All' inizio della processione c' era il trombettiere che eseguiva tre squilli di tromba, e il sacrestano con in mano il tracco che produceva un rumore cupo e secco. Nella processione venivano trasportate a spalle le statue di Gesu' Cristo Morto e della Madonna Addolorata vestita di nero con un pugnale che gli trafigge il suo cuore. La processione era seguita dalle concreche di confratelli vestiti con le loro tuniche e il manto di stelle sulle spalle di vari colori e con lo stendardo e la vela che rappresentava ogni concreca cittadina e dalla banda musicale che eseguiva musiche funebri che commovevano i fedeli che seguivano la processione e le persone presenti ai lati delle strade. Vi e' da precisare che quel giorno nelle chiese sia le croci e le statue venivano ricoperte con un panno di colore viola. Ad essa partecipavano alcuni ragazzi vestiti con delle tuniche di colore rosso con in testa una coroncina di spine, e in mano portavano una piccola croce di legno di colore nero che rappresentavano Gesu' ed erano chiamati i Gesucristielli, altri ragazzi chiamati i giudei recavano in mano oggetti simboli della passione di Gesu', la scala, il tuppillo, le lancie, i chiodi, il martello, la tenaglia, il gallo, il lenzuolo bianco della Veronica con sopra dipinto il Volto Santo Di Gesu', e poi un ragazzo portava in mano un pesce. Un' altro simbolo della processione era un uomo vestito di bianco e incappucciato che portava sulle spalle una croce di legno di colore nero. Costui ripercorreva il calvario di Gesu' Cristo, ripetendo sulla 2° salita della collina di S. Pasquale le tre cadute. L' incappucciato era un membro della famiglia Giovino, Nicola, Pellegrino (Nino), Enrico, Rino che tramanda questo ruolo da padre in figlio per devozione. Alto, asciutto ed enigmatico, in quel vestito bianco l' incappucciato attirava su di se' l' attenzione di tutti, rappresentava l' uomo che stava per salire il calvario o golgata. La musica suggestiva, la tromba che suona e le grida di disperazione, poi tutto intorno un silenzio, mentre lui giunto sulla rampa, barcolla e cade per la prima volta tra una folla accalcante, a fatica si rialza, barcolla e sfinito e dopo pochi passi cade per la seconda volta e poi ancora una terza e con passo lento aiutato da amici e parenti raggiungeva il sagrato della Chiesa Di S. Giovanni Battista, il convento dei monaci di San. Pasquale dove dopo la predica la processione terminava. I preparativi per l' uomo vestito di bianco cominciavano il Lunedi Santo con il digiuno, la mattina del Giovedi Santo lui si portava in chiesa per confessarsi e per prepararsi al rito preparando la croce e la corona di spine. Il tutto gli veniva posto all' atto della processione del Venerdi Santo, nel contempo per tutta la durata del Sepolcro un trombettiere sul sagrato della Chiesa Di S. Nicola Da Tolentino eseguiva tre squilli di tromba ogni quindici minuti. Poi il trombettiere faceva un giro per le chiese del paese seguito da un coro di bambini che cantavano inni inerenti alla processione. Insieme al trombettiere, c' era anche il sacrestano il quale con le sue mani agitava un' arnese di legno 'o tracco producendo nell' aria un rumore secco, cupo e monotono. La Madonna Addolorata era costodita nel palazzo del barone Di Donato, e solo il Venerdi Santo veniva portata nella chiesa per la processione. Era usanza che quando la statua della Madonna Addolorata ritornava nel palazzo del barone Di Donato, lui stesso donava alle ragazze che avevano partecipato alla processione, un velo nero e dei confetti. Anticamente al termine della processione nella chiesa aveva luogo un' altra funzione era quella della schiovazione di Gesu' Cristo dalla croce che veniva posto nel Santo Sepolcro e al grido di levate delle devote si toglievano i chiodi nelle parti del corpo di Gesu' Cristo che era stato inchiodato sulla croce, e al termine le devote su di un lenzuolo bianco ricomponevano il corpo di Gesu' Cristo e lo portavano nel Santo Sepolcro, dove dopo i fedeli si raccoglievano davanti a lui in preghiera.
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