mercoledì 13 aprile 2011

I Gelatai



Ad Atripalda fino a circa quaranta anni fa' vivevano due famosi gelatai, Francesco Spina detto (Francisco e catamone) e Paolo Cocchia detto (Paoluccio), e con i loro carrettini con l' ombrellone, con due ruote anteriori e una ruota posteriore composta da una bicicletta e da due contenitori per i gelati, posti in mezzo a grandi pezzi di ghiaccio per non fare sciogliere il gelato, in uno c' era il gelato al limone e nell' altro il gelato al cioccolato che mettevano nei coppetti (I coni), i prezzi variavano dalle 5 lire alle 20 lire, e a volte nei carrettini mettevano anche delle bibite fresche da vendere, e nella stagione estiva si spostavano pedalando e con una giacca bianca per tutti i quartieri di Atripalda arrivando fino a Borgo Ferrovia, un quartiere di Avellino, dalla mattina fino a mezzogiorno poi riprendevano alle ore 15.00. I ragazzini, sopratutto di pomeriggio aspettavano con ansia di udire il fischietto che da lontano annunciava il loro arrivo con il gelato fresco, e intorno al loro carretto c' era una vera e propria ressa per comprare il gelato per se o per portarlo a qualcuno rimasto in casa al riparo dal solleone e dall' afa estiva, dato che negli anni 60/70 nelle case degli Atripaldesi c'erano pochi frigoriferi con all' interno una piccola cella che conteneva piccoli contenitori per produrre i cubetti di ghiaccio che le persone mettevano nell' acqua preparata con la bustina con la polverina che la rendeva frizzante, 'a cartella e frizzina o nel vino per renderlo fresco quando si consumava il pranzo, a quei tempi i congelatori erano ancora un sogno, per poter conservare per molto tempo i gelati, quindi in quel momento poter leccare un bellissimo e gustoso gelato creava tanta gioia e felicita'. Poi dopo aver terminato il loro giro, Francisco e catamone sostava in Piazza Garibaldi, sotto 'a rovana, dove in Via. Rapolla anche sua moglie Anna Santinicola in un piccolo locale vendeva gelati e bibite ghiacciate; invece Paoluccio in Piazza Umberto I° sotto il palazzo della Dogana, sotto 'o rilogio e a volta davanti al Cinema Ideal insieme alla moglie Angelina detta Ngiolina 'a gelatera che aveva una bancarella dove vendeva dei piccoli giocattoli, i palloni, i semienti (Semi di zucca), i lupini, le noccioline arachidi ('E nucelline americane), e le nocciole ('E nucelle abbrustolite) fino a tarda sera, e con i loro freschi gelati erano la gioia e il refrigerio di piccoli e grandi nella calura estiva. Nel periodo invernale cambiavano l' attivita' commerciale, vendevano le gassose, le spume, le birre, le spighe cotte, le fave cotte, i lupini, i semi di zucca e nocciole. Oggi tutti noi rimpiangiamo quei due gelatai che non ci sono piu', e che producevano un' ottimo gelato artigianale e naturale, che ai tempi odierni non esiste piu'.

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