giovedì 22 aprile 2010

Il Teatrino Dei Burattini

Come tanti anni fa' e ancora oggi qui in Atripalda si ferma nella Piazza Umberto I°, il teatrino dei burattini dei fratelli Ferraiolo, dove i piccoli e gli adulti, chi seduto, chi rimanendo in piedi, assistono con tanto divertimento allo spettacolo di Pulcinella. Negli anni 70, i proprietari del teatrino, prima e dopo lo spettacolo in una bancarella vendevano ai bambini, dei piccoli burattini di vari personaggi con la testa di legno e con il vestito di stoffa, che molti genitori compravano per i loro figli, poi sempre vicino al teatrino dei burattini, c' erano alcune bancarelle che realizzavano davanti alle persone presenti nella piazza per assistere allo spettacolo, molte caramelle di zucchero, di vari tipi e gusti com' erano saporite e succose, che tutti compravano con tanta gioia. Molti ragazzini compravano alla bancarella i piccoli burattini, chi uno, chi due, chi aveva piu' soldi, molti burattini, poi si riunivano in un gruppo, e in una abitazione di uno di loro al piano terra in un locale si allestiva un piccolo spettacolo, che altri bambini e ragazzi venivano a vedere. Si costruiva un piccolo teatrino, con un grande pezzo di masonite, poi dal soffitto mettevano due tende comprate al mercato del giovedi sotto 'a rovana in Piazza Garibaldi ncoppa e' pertechelle, che scendevano sul pezzo di masonite. Poi per la scenografia si disegnava e si colorava su di un foglio di carta un piccolo paesaggio, posto alla parete. Nel locale mettevano molte sedie, e' all' entrata costruivano con una grossa scatola di cartone la cassa, dove uno di loro vendeva i biglietti per assistere allo spettacolo dei burattini. Alcuni di questi ragazzini per poter assistere allo spettacolo pagavano il biglietto d' entrata chi con le caramelle, chi con i giornalini dei fumetti, chi con qualche moneta. Poi iniziava lo spettacolo. Avevano circa trenta piccoli burattini, poi tre, quattro ragazzi si nascondevano dietro al pezzo di masonite, si infilavano nelle mani due burattini cambiando spesso i personaggi e modificando la voce per ogni burattino, e realizzavano una bella storia di Pulcinella che sfidava la morte e' il diavolo, prendendoli a botte con il bastone. Alla fine dello spettacolo i ragazzi con i pochi soldi guadagnati, si recavano nel cinema e teatro Ideal ad assistere ad un bellissimo film.

mercoledì 21 aprile 2010

Il Foro Boario

Molti di noi quando eravamo ragazzi passavamo ore a giocare nel grande spiazzo del foro boario. Questo suolo veniva occupato il giovedi dove si faceva il mercato per la vendita degli animali, e qualche volta durante l' anno si fermava qualche circo con bellissime attrazioni, che tutti andavano a vedere con la famiglia. Molte volte durante le feste di S. Antonio, La Madonna Del Carmine, San. Sabino nello spiazzo c' erano le giostre l' autoscontro, le catene, la ruota panoramica, il tiro a bersaglio, il tirapugni, ecc., per noi era un bellissimo passatempo. Ci si organizzava in gruppi dove facevamo tante partite di pallone, e tutti ci sentivamo dei piccoli campioni di calcio, c' era chi costruiva una piccola coppa dipinta con i colori a tempera tipo la vecchia coppa rimet disegnata e ritagliata su qualche vecchio pezzo di masonite, e poi messa in palio, e alla fine del torneo organizzato dai ragazzi, la prendeva la squadra vincente. Quando in citta' arrivava qualche circo, molti ragazzi facevano a gara per aiutare gli operai che montavano il tendone, c' era chi andava a comprare per gli operai il pacchetto delle sigarette, chi nel bar qualche bottiglia d' acqua minerale, chi il caffe', e come ringraziamento gli operai circensi regalavano qualche biglietto omaggio per assistere ad uno dei tanti spettacoli. Poi dopo che il circo andava via, molti ragazzi, affascinati dallo spettacolo visto, con tantissime grandi pietre realizzavano sul terreno un cerchio, per ricordare l' arena circense, e si organizzava un piccolo spettacolo con tanti bambini come pubblico, c' era chi faceva il clown/pagliaccio, chi il giocoliere, chi il saltibanco, ecc. e tutti ridevamo, felici e contenti, pensando che anche noi piccoli ragazzi eravamo diventati artisti del circo. Oggi in quel luogo al posto del foro boario, c'e il parco pubblico comunale (La villa del sole) Don Giuseppe Diana.

martedì 20 aprile 2010

I Santi Sepolcri

Anni fa' nelle chiese di Atripalda si realizzavano per la Settimana Santa molti Santi Sepolcri, purtroppo oggi sono pochi. La sera del Giovedi Santo le famiglie Atripaldesi si recavano in tutte le chiese del paese per vedere e pregare Gesu' deposto nel Santo Sepolcro, tra' tanti lumini accesi, fiori, piante e vasi con il grano germogliato, si percepiva nell' aria con tanta commozione, tanto dolore per la passione e morte di Gesu' Cristo. Molto belli i Santi Sepolcri della Chiesa Di San. Nicola Da Tolentino il luogo principale della Settimana Santa Atripaldese con il musicista che suona la tromba, la Chiesa Del Carmine, la Chiesa Madre, la Chiesa Di San. Giovanni Battista, la Chiesa Della Maddalena, la Chiesa Dell' Annunziata, la Chiesa Di Santa Maria, la Chiesa Di S. Anna, e altre piccole chiesette. Pochi ricorderanno che qui in Atripalda per i riti sacri della Settimana Santa, il Lunedi Santo si faceva la processione chiamata il Perdono, con i confratelli delle concreche che portavano nelle mani grandi lampioni, e tutti i presenti esclamavano con grande voce in continuazione la parola (Perdono). Chissa' se negli anni a venire sara' ripristinato questo antico rito Atripaldese.

La Pasquetta

Chi non ricorda la gita di Pasquetta di tanti anni fa', la maggioranza degli Atripaldesi faceva la scampagnata sulla collina del castello, 'ngoppa 'o castiello, altri andavano a Napoli, Salerno, Positano, Pompei, Paestum a Caserta nel parco della reggia, tra le fontane, e la cascata, dove consumavano un succulento pranzetto. Quelli che decidevano per la collina Atripaldese, si preparavano di buon mattino, sperando nella clemenza del tempo perche' quel giorno tanto atteso se avesse piovuto calava su tutti una grande tristezza. Per le strade che conducevano verso la collina si udivano il vocio allegro dei bambini che insieme ai loro genitori partivano per la scampagnata, poi arrivati quasi sulla cima, i bambini e i ragazzi iniziavano a giocare chi con il pallone, chi facendo corse nel bosco, oppure a raccogliere i fiori, i piu' grandi si riposavano sull' erba dove si percepiva l' odore del risveglio della natura, con l' arrivo della primavera. Molti ragazzi con un coltellino si costruivano svuotando i rami, lo zufolo (Piffero), un piccolo strumento musicale e soffiandoci dentro producevano un magico suono di festa, poi all' ora di pranzo tutti seduti intorno ad una tovaglia stesa sull' erba,colma di pietanze conservate dal pranzo della Santa Pasqua, la pizza con gli spaghetti, i macchieroni stufati, i fusilli al forno, la lasagna, lo spezzatino di carne d' agnello, le costolette di carne d' agnello alla brace, le cotolette di carne di vitello o di maiale alla milanese, il provolone, le salsicce e la supressata, le uove sode, la pizza con l' erba, la pizza piena, la pigna, il pane con l' uovo, il tortano, i taralli dolci e con il pepe, la pastiera, la colomba, l' uovo di cioccolata, il sanguinaggio, la frutta del periodo il tutto accompagnato da un buon bicchiere di vino, e dopo aver consumato il pranzo, con la pancia piena ci si recava sotto ad un grande albero dove si schiacciava un bel pisolino chiamato 'a pennichella con intorno il magico cinquettio degli uccellini, poi al sorgere delle prime ombre, prima del tramonto del sole, si ritornava tutti a casa felici e contenti, con l' augurio di ritornare il prossimo anno per la scampagnata della Pasquetta.