martedì 20 aprile 2010

La Pasquetta

Chi non ricorda la gita di Pasquetta di tanti anni fa', la maggioranza degli Atripaldesi faceva la scampagnata sulla collina del castello, 'ngoppa 'o castiello, altri andavano a Napoli, Salerno, Positano, Pompei, Paestum a Caserta nel parco della reggia, tra le fontane, e la cascata, dove consumavano un succulento pranzetto. Quelli che decidevano per la collina Atripaldese, si preparavano di buon mattino, sperando nella clemenza del tempo perche' quel giorno tanto atteso se avesse piovuto calava su tutti una grande tristezza. Per le strade che conducevano verso la collina si udivano il vocio allegro dei bambini che insieme ai loro genitori partivano per la scampagnata, poi arrivati quasi sulla cima, i bambini e i ragazzi iniziavano a giocare chi con il pallone, chi facendo corse nel bosco, oppure a raccogliere i fiori, i piu' grandi si riposavano sull' erba dove si percepiva l' odore del risveglio della natura, con l' arrivo della primavera. Molti ragazzi con un coltellino si costruivano svuotando i rami, lo zufolo (Piffero), un piccolo strumento musicale e soffiandoci dentro producevano un magico suono di festa, poi all' ora di pranzo tutti seduti intorno ad una tovaglia stesa sull' erba,colma di pietanze conservate dal pranzo della Santa Pasqua, la pizza con gli spaghetti, i macchieroni stufati, i fusilli al forno, la lasagna, lo spezzatino di carne d' agnello, le costolette di carne d' agnello alla brace, le cotolette di carne di vitello o di maiale alla milanese, il provolone, le salsicce e la supressata, le uove sode, la pizza con l' erba, la pizza piena, la pigna, il pane con l' uovo, il tortano, i taralli dolci e con il pepe, la pastiera, la colomba, l' uovo di cioccolata, il sanguinaggio, la frutta del periodo il tutto accompagnato da un buon bicchiere di vino, e dopo aver consumato il pranzo, con la pancia piena ci si recava sotto ad un grande albero dove si schiacciava un bel pisolino chiamato 'a pennichella con intorno il magico cinquettio degli uccellini, poi al sorgere delle prime ombre, prima del tramonto del sole, si ritornava tutti a casa felici e contenti, con l' augurio di ritornare il prossimo anno per la scampagnata della Pasquetta.

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